RINNOVARE LE DISCIPLINE E
VALORIZZARE L’IDENTITÀ COMPETENTE IN TEMPO DI DAD

Le attività proposte di seguito hanno interessato le alunne e gli alunni di una classe quarta nel corso dell’anno scolastico 2019/2020. Ogni bambino della classe aveva in dotazione un computer o un tablet; ognuno lo sapeva usare in autonomia perché, fin dalla classe prima, erano stati portati nel laboratorio d’informatica del plesso ed avevano iniziato un’alfabetizzazione digitale che li ha portati a produrre gli elaborati che seguono.

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La prima attività “NOMI MOSTRUOSI E…SIMMETRICI” è stata svolta durante la quarantena a
causa del Covid. Gli alunni, durante la DAD, seguendo le indicazioni date dall’insegnante e gli
esempi dati in Classroom, hanno eseguito il lavoro in modo individuale.
Il compito assegnato è stato quello di prendere un foglio A4, piegarlo a metà e di scrivere il
proprio nome in corsivo con la matita. Eseguito questo primo step, gli alunni dovevano girare il foglio
e appoggiarlo al vetro per “ricalcare” la scritta sull’altra metà del foglio. Alla fine, aprendo il foglio
si era creato la sagoma del mostro. A questo sono stati aggiunti occhi, orecchie, nasi, braccia e gambe
ed infine il mostro è stato colorato come ciascun alunno preferiva.
Vedendo i loro singoli lavori, caricati in Drive, l’insegnante ha avuto l’idea di creare una
Presentazione con i loro “mostri”, in modo che tutti i compagni della classe, seppur ciascuno nella
propria abitazione, si rendessero conto dei bellissimi lavori eseguiti dai compagni. Inoltre,
condividendo la Presentazione, i disegni già caricati erano da esempio e stimolo per chi ancora doveva
eseguire il lavoro.
Credo che questo tipo di attività si presti benissimo anche da eseguire a scuola, sempre in modalità
condivisa, in quanto ciascun alunno mette in gioco le proprie abilità creative che non necessariamente
devono essere eccezionali. Partendo da una sagoma, che ha come contorno il proprio nome, ci si può
sbizzarrire in tantissimi modi, aggiungendo molti o pochi particolari. Non c’è un modo giusto o
sbagliato per eseguire questo compito in quanto una volta eseguito il contorno del “futuro” mostro,
tutto può andare bene.
A questo lavoro di arte e immagine, l’insegnante ha voluto poi aggiungere una parte più tecnologica.
Lavorando e conoscendo, sempre in tempo di DAD, il programma Vocaroo, gli alunni potevano
aggiungere un fumetto nel quale inserire la propria voce o meglio, la voce del proprio mostro. Questo
ha permesso di far emergere, nella classe, anche alcuni alunni che normalmente in classe tendono a
non far sentire molto la loro voce per motivi di timidezza.

Il secondo progetto “LARGO ALLA FANTASIA…LE NOSTRE PIRAMIDI!” è stato più interdisciplinare ed è stato anche eseguito in tempi più lunghi. La docente ha deciso di unire diverse discipline come storia, arte e immagine, geometria e tecnologia.
Studiando gli Egizi, nelle varie settimane di DAD, sono stati dati diversi compiti di arte e immagine come la costruzione di un piccolo sarcofago e la costruzione di alcune piramidi (seguendo tutorial e dei modelli condivisi in Classroom). Per geometria insieme agli alunni è stata osservata la piramide (quante facce ha, quali forme hanno le sue facce e di che tipo può essere la sua base), e dopo aver
guardato uno splendido documentario sulla Piana di Giza, l’insegnante ha proposto agli alunni di crearne una tutta loro, inserendo una o più piramidi e di aggiungere tutto quello che volevano per arricchire il loro progetto.
Nonostante la consegna sia poi stata “Costruisci una piramide con il materiale che vuoi, fai una foto e inseriscila nella Presentazione condivisa”, si è rivelata essere andata oltre ogni aspettativa dell’insegnante. Infatti, alcuni alunni oltre ad inserire le piramidi, hanno aggiunto la Sfinge, hanno inserito il sarcofago, hanno aggiunto palme e, per finire…. le loro foto in posizioni egizie. Studiando, inoltre, l’importanza dei gatti per gli egizi, altri alunni hanno anche inserito i loro animali a quattro zampe, facendoli diventare protagonisti insieme a loro. Quest’ultima idea è venuta ad una compagna che, condividendo il progetto nella Presentazione, è stata di stimolo agli altri compagni. Le foto sono state ulteriormente elaborate con il programma “Remove background” che permette di eliminare lo sfondo da qualsiasi foto fatta e di poter così far sembrare, ciascuno di noi, perfettamente inserito in un contesto o in un ambiente che fa da sfondo alla foto inserita. A questo programma gli alunni si sono talmente appassionati che comprendendone la reale potenzialità, alcuni di loro hanno deciso addirittura di travestirsi da egiziani e di assumerne gesti e posizioni.
Credo che questo abbia permesso a tutti gli alunni di dar sfogo alla propria creatività e di dimostrare all’insegnante che oltre ad essere artisti e bravi creatori, sono riusciti anche ad eseguire un reale compito di realtà utilizzando le loro conoscenze per un’attività nella quale si sono divertiti e appassionati.

Per la presentazione del secondo lavoro fai un clic QUI

Per entrambe le attività proposte sono state create delle Presentazioni condivise. Ciò ha creato tra gli alunni una “interdipendenza positiva”, all’interno della quale ciascuno di loro aveva un ruolo specifico nel dare un suo specifico contributo al gruppo, per la buona riuscita del progetto stesso. In questo senso il digitale si è perfettamente integrato con l’analogico, favorendo l’inclusione e l’accessibilità, la collaborazione e la revisione continua, dando voce a quella dimensione costruttivista del fare, del creare, del poter sbagliare, del pubblicare.
Tutto questo lavoro ha permesso di effettuare una vera e propria valutazione formativa dove veniva valutato non tanto il singolo compito ma l’intero processo messo in atto dagli alunni nell’esecuzione del compito a loro assegnato. Infatti il loro compito è stato quello di cercare, selezionare, riutilizzare, analizzare e caricare in Presentazioni un lavoro che di per sé è stato svolto su un foglio bianco o su di un cartone grezzo. L’aggiunta di tutto quello che è stato presente nel lavoro conclusivo, rappresenta l’acquisizione di singole conoscenze che, per l’occasione, si sono integrate tra loro diventando vere e proprie competenze in quanto sono state, nel corso dei tre mesi di DAD, riutilizzate per altri compiti.
In questo caso lo studente da “consumer” è diventato “prosumer” in quanto nel suo cervello si sono create una rete tra gli imput ricevuti che lo hanno portano a connettere ciò che non conosceva con ciò che doveva apprendere e, in un secondo tempo, a spingersi anche oltre. Ciò significa che lo studente non solo “consumava” nell’immediato ciò che aveva imparato ma “produceva” ciò che aveva appreso ed era pronto a riutilizzarlo nel momento in cui ne aveva più bisogno.
Proprio per tutti questi motivi, in un’ottica di Piano Nazionale di Scuola Digitale, penso che l’attività proposta diventi attualissima.
Francesca Bianchi

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